Asparago Bianco di Bassano DOP

La pianta di Asparago molto probabilmente proviene dalla Mesopotamia

Coltivati da oltre 500 anni

La coltivazione dei turioni segue un’antica tradizione locale che ogni anno vede la raccolta nel periodo compreso tra San Giuseppe e Sant’Antonio, seguendo un calendario religioso legato alla venerazione dei due santi cristiani.
San Giuseppe, giorno di festa per tutti i papà, ricorre il 19 marzo e apre la stagione di raccolta che si conclude il giorno di Sant’Antonio di Padova festeggiato dalla Chiesa Cattolica il 13 giugno.

La Serenissima

La Serenissima stimava l’asparago cibo nobile in quanto se ne trova traccia nella contabilità di banchetti offerti ad ospiti di gran riguardo già nel primo Cinquecento. Dal Seicento lo coltivava diffusamente negli Orti di Terraferma. I padri in viaggio per il Concilio della Controriforma di Trento (1545-1563), transitando da Bassano, ebbero modo di gustare il prodotto locale e ci fu chi, tra loro, lasciò scritto dei suoi pregi dietetici.

S. Antonio da Padova

In una leggenda trascritta si racconta che S. Antonio da Padova aveva portato dall’Africa delle sementi di asparago. Recatosi a Bassano per ammansire il tiranno Ezzelino, concludeva positivamente l’incontro. Tornando verso Padova, percorrendo la strada che congiungeva Bassano a Rosà, cospargeva tra le siepi le sementi che rendono tuttora quella terra come la più indicata e feconda per la coltura del turione.

La Cena di Emmaus

In un famoso dipinto del pittore veneziano Giovambattista Piazzetta (1682-1754) “La Cena di Emmaus” – Claveleur Museum of Art – è ben visibile il piatto di asparagi preparato secondo la tradizionale ricetta bassanese: “sparasi e ovi, sale e pevare, oio e aseo” (asparagi e uova, sale e pepe, olio e aceto).

Il Prof. Terrazzi

Nel 1847 il Prof. Terrazzi (“Alcuni cenni dell’Agronomia e della Industria Bassanese, 1847, pag. 14, in allegato 5) descrivendo le qualità delle produzioni agricole locali, affermava “gli asparagi bassanesi sì candidi, sì buoni, sì saporosi, non vogliono essere altrimenti lodati; sono il dono più bello e gradito della nuova stagione”.

Scuola ceramica Antonibon

Ritratto sui piatti della scuola ceramica Antonibon e nelle stampe dei Remondini, l’Asparago Bianco di Bassano DOP è da secoli protagonista di una cultura locale che ha saputo farsi apprezzare in tutto il mondo.

Una nota poesia in vernacolo del poeta e farmacista vicentino

Emanuele Zuccato

Xe famosa Bassan par el so Ponte,
par ceramiche graspa e Monte Grappa,
e per la gloria che ga da i Da Ponte.
Ma un’altra gloria
(guai se la ve scappa!)
la xe i so sparasi:
i più bei del mondo!
Che ben consà, coi so vovi duri, messi a corona in t’un piato fondo, fa diventare i povareti sciuri”.

“È famosa Bassano per il suo Ponte
per la ceramica, la grappa e il Monte Grappa,
e per la gloria che ha da i Da Ponte.

Ma un’altra gloria
(guai se vi sfugge)
sono i suoi asparagi:
i più belli del mondo!
Ben conditi, accompagnati da uova sode, stesi tutto intorno in un piatto fondo,
rendono ricchi i poveri

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