Asparago Bianco di Bassano DOP

L’Asparago Bianco di Bassano discende dall’ecotipo locale “Comune o Chiaro di Bassano”

Come nella tradizione, il mazzo deve essere legato con una “Stroppa”

Il disciplinare di produzione

La Denominazione di Origine Protetta (DOP) “Asparago Bianco di Bassano” è riservata ai turioni di asparago (Asparagus officinalis L.) che rispondono a precise caratteristiche e condizioni stabilite nel Disciplinare di Produzione

Caratteristiche estetiche

I turioni devono essere:

  • di colore bianco. Una colorazione leggermente rosata ed eventuali lievi tracce di raggine sono ammessi alle brattee ed alla base, purché non si estendano all’apice dei turioni (primi 3 cm.) ed a condizione che possano essere eliminate con la pelatura normale da parte del consumatore e, in ogni caso, non devono superare il 10% del prodotto del mazzo;
  • ben formati: dritti; interi; con apice serrato; i turioni non devono essere vuoti, né spaccati, né pelati, né spezzati. La bassa fibrosità, caratteristica qualitativa dell’asparago Bianco di Bassano, determina, al momento del confezionamento, un’elevata spaccatura laterale dei turioni per cui sono tollerati lievi spacchi, sopraggiunti dopo la raccolta, al massimo sul 15% del prodotto racchiuso nel mazzo; sono ammessi turioni lievemente incurvati;
  • teneri; non sono ammessi i turioni con principi di lignificazione;
  • di aspetto e odore freschi; privi di odore o sapore estraneo;
  • sani – esenti da attacchi di roditori e di insetti;
  • puliti, privi di terra o di qualsiasi altra impurità;
  • privi di gocciolatura e sufficientemente asciutti dopo lavaggio e refrigerazione con acqua fredda, esente da additivi chimici.
Il mazzo

I turioni devono essere confezionati in maniera tale che in ogni mazzo siano compresi turioni con differenza di diametro medio non superiore a 10 mm.
Il calibro vede un diametro centrale minimo di 11 mm e una lunghezza tra i 18 e i 22 cm.
Il prodotto viene normalmente venduto in mazzi da 1,0 Kg o 1,5 Kg (anche se il disciplinare consente la commercializzazione di mazzi compresi fra 0,5 Kg fino a 4 Kg).
Come da tradizione, dopo aver pareggiato il fondo, ogni mazzo deve essere legato saldamente con una “Stroppa” (giovane ramo o ‘succhione’ di salice). Ad ogni mazzo deve essere apposto un contrassegno, fissato alla stroppa, riportante il marchio della D.O.P. “Asparago Bianco di Bassano” nonché il numero di identificazione progressiva del mazzo che ne permette la rintracciabilità.

La confezione

All’esterno di ogni imballaggio devono essere apposte, con indicazione diretta con apposita etichetta, le seguenti informazioni:

ASPARAGO BIANCO DI BASSANO-D.O.P.

  • nome del produttore,
  • ragione sociale ed indirizzo del confezionatore,
  • data di confezionamento,

nonché le seguenti caratteristiche commerciali:

  • categoria di qualità (Norme UE),
  • calibro,
  • numero di mazzi,
  • peso medio dei mazzi.

Il marchio del prodotto è costituito dal logo della DOP e dal codice progressivo, identificativo del prodotto e del produttore a garanzia della tracciabilità del prodotto.
Tale marchio viene affissato con una chiusura non riutilizzabile, alla “stroppa”, nella parte superiore del mazzo, a garanzia del prodotto DOP.
Il logo è costituito da un disco verde dal bordo sagomato a 24 lobi. Tale disco verde è contornato da due profili anch’essi ondulati di colore rosso il più esterno e di colore bianco il più interno. Al centro del disco verde, occupandone i due terzi della superficie, è posto il disegno stilizzato di un mazzo di asparagi di colore bianco profilati di verde formato da cinque asparagi in primo piano e quattro dietro
a questi, attraversati per tutta la larghezza e per un terzo dell’altezza dalla sagoma inserita centralmente in colore rosso del Ponte palladiano in legno a quattro piloni di Bassano del Grappa.
Sotto gli asparagi, disposta a semicerchio, leggibile da sinistra a destra è collocata la scritta di colore bianco in maiuscolo “Asparago bianco di Bassano”.

La zona di produzione
La zona di produzione e di condizionamento e di confezionamento dell”Asparago Bianco di Bassano” comprende i territori dei comuni di Bassano del Grappa, Cartigliano, Cassola, Mussolente, Pove del Grappa, Romano D’Ezzelino, Rosà, Rossano Veneto, Tezze sul Brenta e Marostica, tutti situati provincia di Vicenza.
I terreni di produzione
I terreni devono avere un ph compreso fra 5,5 e 7,5. E’ obbligatoria un’analisi dei terreni per ogni nuovo impianto e, in ogni caso, almeno ogni 5 anni per i parametri principali (ph, azoto, fosforo, potassio, calcio, magnesio e sostanza organica). Per i nuovi impianti sono valide le analisi effettuate nel triennio precedente.

I terreni della zona di produzione dell’Asparago Bianco di Bassano sono caratterizzati da una tessitura di tipo franco o franco-sabbiosa, con un sottosuolo ricco di ghiaia, dotati di una buona permeabilità e di una discreta presenza di sostanza organica; il pH si colloca su valori prevalenti di 5,5 – 7,5 (terreni sub-acidi-neutri). L’area interessata è di origine alluvionale, essendo ricompresa nell’area della Valsugana che ospita il fiume Brenta. La sua caratteristica risulta determinata dalla composizione fisico-chimica dei materiali detritici, ghiaiosi, sabbiosi e limosi trasportati dalle acque correnti e depositati sulla pianura fluviale, che ne caratterizzano la composizione.
Il Clima

Le zone di coltivazione dell’Asparago Bianco di Bassano presentano una situazione climatica che risente fortemente dell’influenza del Fiume Brenta che attraversa la Valsugana e della protezione, a monte, delle Prealpi Venete e del Massiccio del Grappa.
Le precipitazioni medie annuali si collocano intorno ai 1.000 mm annui con massimi in corrispondenza dei mesi di aprile-maggio e settembre-ottobre.
In riferimento alla temperatura il valore medio si aggira dai 2,5° ai 23° con estremi nei mesi di gennaio e luglio.
Tra gli eventi meteorologici da tenere in considerazione, si segnala l’andamento e la direzione del vento che dall’Alta Valsugana si spinge verso sud – est, determinando un micro clima locale, caratterizzante l’areale di coltivazione gli scarsi ristagni di umidità, una minore presenza di nebbie, una minore incidenza sull’escursione termica dei suoli.
Tutte queste caratteristiche permettono che la pianta sviluppi un complesso sistema radicale, ampio e profondo, costituito da grossi rizomi, da radici carnose; così pure favorisce una intensa attività di assorbimento degli elementi nutritivi e di elaborazione delle sostanze zuccherine. Di conseguenza, porta un rapido sviluppo dei turioni di sufficienti dimensioni (calibro) ed interamente commestibili o comunque di scarsa fibrosità.

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